Soia e implicazioni
- Stefano Rizzotti
- 29 nov 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 13 dic 2019

La Soia è un legume simile ai ceci ma, a differenza dei suoi simili su 100g di prodotto si ha un maggiore contenuto proteico circa 36g, un maggiore quantitativo di grassi polinsaturi (buoni) ed una minore percentuale di carboidrati circa 30g rispetto ai 60g nei ceci, in più è ricca di minerali come calcio, magnesio, ferro ed una buona parte di vitamina C.
E’ possibile acquistarlo in diverse varianti commerciali come tofu, tempeh, bistecca, salse Shoyu e Tamari come anche sotto forma di latte, yogurt e gelato.
Da diversi anni è diventata la principale fonte proteica per chi preferisce non mangiare carne o prodotti derivati dagli animali.
Sembra essere l’alimento perfetto ma, possiede una sostanza che ha sollevato molti dubbi dividendo così l’opinione pubblica sulle sue proprietà benefiche o “malefiche”. La sostanza in questione appartiene alla famiglia dei Fitoestrogeni, sono gl’Isoflavoni, una sostanza molto simile agli estrogeni per forma molecolare che agisce quindi similmente agli estrogeni anche se con effetti molto più blandi e soprattutto non ancora del tutto verificati.
Tra le voci circolanti c'è la convinzione che quando sentiamo la parola “estrogeni” bisognerà associarla a disfunzioni ormonali, rischio di sviluppare tumori, menopausa, osteoporosi ecc ma, le cose non stanno affatto così, in quanto sia donne che uomini secernono estrogeni, chiaramente in quantità diverse ed è possibile la sua assunzione attraverso gli alimenti in quantità giornaliere adeguate la cui soglia per essere superata richiede un quantitativo davvero eccessivo del prodotto in questione, discorso diverso per quanto riguarda però gli integratori di fitoestrogeni alla quale bisognerà prestare maggiore attenzione.
In ogni caso ad oggi non sono stati fatti degli esperimenti specifici al fine di chiarire la questione, pertanto non ci sono evidenze scientifiche a dimostrazione dei suoi effetti negativi sugli umani al di fuori della sua eccessiva e continuata assunzione, discorso valido per qualsiasi cosa assumiamo persino l’acqua.
Solution: Molto probabilmente le voci critiche in circolazione riguardo la soia, hanno preso piede in risposta alla crescente richiesta di soia che ha fatto crollare parte degli utili del mercato della carne. Il quantitativo d’isoflavoni contenuti nella soia salvo consumi al di fuori della norma non comportano problematiche come dicevamo poc’anzi, la natura di per se non mette grandi concentrazioni di nessuna sostanza nei sui prodotti (frutti, foglie ecc), cosa che invece ha iniziato a fare poi l’uomo raffinando e elaborando rendendoli così nocivi. Vi basti pensare che per raggiungere il quantitativo di zucchero presente in una lattina di Coca-cola dovrei assumere circa 4 pesche cosa ben più faticosa di bere una lattina che spesso accompagniamo al pasto, immaginate di accompagnare un pasto mangiando 4 pesche tra un boccone e l’altro. Per concludere via libera alla soia soprattutto la materia prima senza le sue elaborazioni, non tanto per i fitoestrogeni ma per la chimica utilizzata al fine di ottenere prodotti come cotolette e quant’altro (qui rimando all’articolo sapore oggettivo v.s. chimica indotta).
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